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Un maresciallo di marina giunto da Pola sull'Appennino emiliano-ligure, un ufficiale sloveno confinato in provincia di Piacenza, due ufficiali montenegrini, un capitano britannico, un sottufficiale greco, sfuggiti il 9 settembre 1943 dai rispettivi campi di prigionia, furono fra gli iniziatori del movimento partigiano piacentino, caratterizzandolo con la propria cultura militare e personalità. Assieme a loro, disertando o sottraendosi al controllo dell'esercito hitleriano, finirono per schierarsi a fianco dei partigiani piacentini oltre seicentocinquanta combattenti provenienti da dieci diverse nazioni europee: cittadini dell'Unione sovietica nella grande maggioranza, poi jugoslavi, polacchi, britannici, greci e anche più di cinquanta soldati tedeschi, fra cui due ufficiali. Il volume, strutturato in sette monografie -tra cui quella di 'Istriano', protagonista anche della liberazione della Liguria - ricostruisce non solo i frangenti della lotta partigiana in cui si distinsero comandanti e combattenti giunti da lontano, ma anche i contrasti, di natura politica o personale, in cui furono coinvolti.